Gaya

(2021)

Gaya è senza dubbio un'opera aperta e la più emblematica dell'artista. Una donna semplice, una dea, una santa? Per l'artista l'importante è l'emozione che l'opera provoca all'osservatore, perciò tutto è possibile.

Per Claudia Godoy, Gaya è mistica, poiché è la rappresentazione della creazione nella sua forma massima.

Una bella donna con mezza faccia che guarda se stessa (il pianeta terra) con tenerezza e speranza. L'impossibilità di vedere per mancanza di occhio da un lato è irrilevante poiché l'unico occhio esistente è chiuso. Dal punto di vista dell'artista più che vedere è importante sentire.

Un altro aspetto interessante di questo lavoro è la rappresentazione dei capelli. Elementi come la terra (radici nascenti), l'acqua e il fuoco si alternano dando vita ai capelli di Gaya.

Un'altra possibile di interpretazione è l'impotenza di Gaya, quando ci chiediamo se i suoi vestiti somiglino a quelli di una giacca dritta.

Sotto questo aspetto l'opera aperta Gaya nella sua simbologia può rappresentare la visione del pianeta su se stesso attraverso uno sguardo interiore. Gaya, anche impotente, vede se stessa con tenerezza e speranza. Tra le varie interpretazioni, questa sarebbe la più poetica.

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Lavorazione artistica